Testimonianza di chi ha dedicato le ferie estive ad una esperienza missionaria
Domenica 29 ottobre, presso il salone parrocchiale di Mulino, sono state raccolte e condivise diverse testimonianze di volontari che quest’anno hanno dedicato parte del loro tempo ad un’esperienza missionaria.Per la Tanzania, abbiamo ascoltato i racconti di Antonio ed Eleonora, ospiti presso l’orfanotrofio di Tosamaganga, vicino ad Iringa, dove sono ospitati attualmente 78 bambini tra 0 e 7 anni. Oltre ad accudire i più piccoli, il centro, che è gestito dalle Suore Teresine, cerca di sostenere i bambini che intraprendono il percorso scolastico della scuola primaria.Sempre per la Tanzania, Luca ed Elisa ci hanno raccontato della situazione che hanno incontrato nel villaggio di Chita e di come, grazie all’acqua proveniente dalle vicine montagne che nel 2009 è stata incanalata ed accumulata a valle in diverse cisterne, la qualità della vita della popolazione del villaggio sia molto migliorata negli ultimi anni. Viste le necessità di manutenzione e potenziamento della struttura, nell’ultimo anno è stato avviato un progetto di ammodernamento suddiviso in tre fasi. Attualmente si sta completando la seconda fase e si spera, al più presto, di poter avviare e completare la terza ed ultima fase del progetto che prevede il ripristino delle cisterne ammalorate e la costruzione di una tettoia che le possa proteggere e far durare più a lungo.Per il Kenya, Matteo ci ha parlato della sua esperienza presso la struttura denominata “G9” della Papa Giovanni XXIII presente nella periferia di Nairobi, dove Simone Ceciliani, da anni lì presente, accoglie e cerca di dare un nuovo futuro a ragazzi di strada, spesso ridotti a vivere di espedienti e “sniffando colla”. Qui i ragazzi hanno l’opportunità di ritrovarsi in una struttura protetta, di studiare e di giocare nell’oratorio; inoltre, si sta avviando un progetto per il recupero della plastica che permetterà loro di impegnarsi in un’attività e di guadagnare anche qualcosa.Oltre a questo centro, Simone in Kenya ha anche avviato un progetto presso il lago Turkana per le popolazioni indigene, garantendo un pasto al giorno ai ragazzi che vanno a scuola. Pur essendo un lago molto esteso, la sua acqua non utilizzabile a fini irrigui o alimentari, per cui la scarsità d’acqua, accentuata dai cambiamenti climatici in corso, ha reso sempre più dure le condizioni di vita di questa popolazione.Infine, per l’Etiopia, Luca (Pederzoli), Elena e Tommaso hanno parlato della loro esperienza a Soddo, presso il “Villaggio dei bambini sorridenti”, dove Padre Marcello Signoretti, donando tutto ciò che aveva e col contributo di diversi sostenitori, ha avviato un centro per l’accoglienza ed il recupero dei ragazzi di strada. Attualmente sono ospiti presso il centro circa 130 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, che studiano e partecipano alla gestione della struttura e vengono avviati a percorsi che li possano rendere autonomi nella loro vita.Riassumendo, abbiamo visto e “toccato” diverse realtà, ciascuna con le sue criticità, ma anche con tanta energia e desiderio di voler migliorare, grazie anche alla condivisione di tanti sostenitori, il futuro di persone che con piccoli gesti fanno capire la loro gratitudine e il loro desiderio di riscattarsi per dare anche loro il proprio contributo a creare un mondo (e una “famiglia”) migliore.Un ringraziamento speciale ai volontari dell’Albero di Cirene (Eleonora, Antonio, Luca, Elisa e Matteo) e di Missio Italia (Elena e Tommaso) che sono intervenuti per condividere con tutti i presenti le loro testimonianze.